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al testo di Giovanni Bartezzaghi
Sei settembre duemila
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SEI SETTEMBRE 2000 E così rimanesti sola, disonorata e ripudiata da tutti. In grembo custodivi un candido fiore, stupendo frutto di un fuggente amore. Rimanesti sola con quel piccolo e meraviglioso fagotto, respinta da un mondo da sempre troppo bigotto. E fu così che di te più nulla si seppe, né cosa facevi né dov'eri finita in quei giorni struggenti della tua misera vita. E poco più che bambina ti lasciasti morire di malinconia di ipocondria, mentre il tuo candido fiore veniva da altri cresciuto in un modo d'amore. Ma oggi, dopo ottant'anni e un lustro, io, figlio del tuo giglio, finalmente ti ho trovata tra il verde e il profumo di alberi di tiglio. Nell'ossario dove da tempo riposi, si erge una croce ai piedi della quale ho deposto un fiore, per te mia nonnina con tutto il mio amore.
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